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Maria Teresa Guaitoli, Nicolò Marchetti, Daniela Scagliarini (a cura di)

Scoprire. Scavi del Dipartimento di Archeologia

(Catalogo della Mostra, Bologna 2004)
2004

formato 21 x 29,7 cm; ril. bros.
252 pagine, in b/n e tavole finali a colori
ISBN 88-900972-6-4

€ 22,00
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«Scoprire» è l’attività che rappresenta immediatamente nella communis opinio il compito dell’archeologo. Ma sarebbe un’identificazione riduttiva se non si riconoscesse a questo termine un significato molto articolato: scavare, documentare, studiare, interpretare, pubblicare, salvaguardare, valorizzare le testimonianze materiali del passato, dalla Preistoria al Medioevo; e, per l’archeologo universitario, trasmettere ai giovani la grande lezione del passato, fornendo loro gli strumenti critici per contestualizzarlo, e formare, a livello teorico e pratico, quelli tra gli studenti che intendono diventare a loro volta archeologi.
Questa mostra vuole offrire una rassegna dei principali scavi che il Dipartimento di Archeologia, articolato nelle sedi di Bologna e Ravenna, conduce da anni.
La sequenza geografica spazia dai dintorni di Bologna all’Italia, all’Europa, all’Africa, all’Asia, in un itinerario tracciato dalla volontà di conoscere, capire e salvaguardare le radici di ogni cultura, e trasmettere ai giovani questo impervio ed entusiasmante mestiere.
Antonella Coralini, Elisabetta Govi, Maria Teresa Guaitoli (a cura di)

Scoprire. Scavi del Dipartimento di Archeologia

Guida alla Mostra, Bologna, S. Giovanni in Monte 18 maggio-18 giugno 2004
2004

formato 21 x 21 cm; ril. bros.
52 pagine, a colori
ISBN 88-900972-7-2

€ 10,00
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L'intento di questo volume è in primo luogo quello di presentare ai non addetti ai lavori il complesso delle ricerche promosse dal Dipartimento di Archeologia dell’Università di Bologna, gli strumenti a disposizione e le tecnologie utilizzate. Il libro offre infatti una panoramica, in ordine geografico, dei risultati delle diverse campagne di scavo e di analisi in Italia dall'Emilia Romagna alla Sicilia, in Francia, Albania, Grecia, Egitto, Turchia, Siria, Turkmenistan, Kazakhstan, Uzbekistan, Oman.
Il testo di ciascuna sezione, corredato da tavole esemplificative e foto a colori costituisce nell’insieme un avvincente percorso alla scoperta dei metodi e dei risultati delle campagne di scavo promosse dal Dipartimento in Europa, Asia, Africa, curiosando tra gli strumenti, le mappe e le risorse a disposizione dei moderni archeologi.
Manuela Catarsi (a cura di)

Archeologia a Fidenza: le case di legno di Via Bacchini

2003
formato 15 x 21 cm; punto metallico
20 pagine, a colori
ISBN 88-900972-3-X
€ 6,00
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Questa Guida, la prima archeologica della città, comincia un percorso importante di riscoperta delle radici più antiche di Fidenza: quelle case edificate poco prima dell’anno mille testimoni del viaggio che il vescovo Sigerico compì da Canterbury a Roma. Lo scavo archeologico condotto tra il 1992 e il 1994 a Fidenza, in via Bacchini, rappresenta per diversi motivi un punto saliente nella nuova prospettiva di approccio all’archeologia dell’antica città romana e medioevale. La ricerca effettuata e la documentazione che troviamo qui raccolta è un lavoro prezioso al servizio della collettività fidentina e della sua storia.
Ilaria Di Cocco, Davide Viaggi

Dalla scacchiera alla macchia. Il paesaggio agrario veleiate tra centuriazione e incolto

2003

formato 21 x 29,7 cm; ril. bros.
216 pagine, in b/n e tavole finali a colori
ISBN 88-900972-1-3

€ 21,00
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Il paesaggio agrario di epoca romana è progressivamente meno conosciuto se si risale dall’ordinato disegno a scacchiera della centuriazione delle zone di pianura verso i crinali montani, dove rare zone coltivate occupavano le aree più favorevoli, come macchie isolate in un panorama dominato dall’incolto. Ivi anche i ritrovamenti archeologici divengono più rarefatti, e la ricostruzione dell’organizzazione antica del territorio, delle modalità del popolamento e dello sfruttamento delle risorse economiche si deve basare su una lettura particolarmente attenta delle altre fonti a disposizione.
Lo studio che qui si presenta esamina un settore eccezionalmente privilegiato da questo punto di vista, l’Appennino piacentino. Grazie alla Tabula Alimentaria Veleiate, infatti, sono note circa quattrocento proprietà fondiarie su cui i proprietari in epoca traianea accesero un’ipoteca, dichiarando l’uso e il valore dei loro terreni. È stato così possibile, tramite l’ubicazione di molte di queste proprietà e l’analisi interdisciplinare delle peculiarità geomorfologiche e pedologiche della zona, ricostruire un paesaggio dove si alternavano campi coltivati, boschi e pascoli, e mettere in luce la stretta relazione fra l’uso antico del suolo e le caratteristiche del territorio.
Simone Rambaldi

Monopteros. Le edicole circolari nell'architettura dell'Italia romana

2003

formato 21 x 29,7 cm; ril. bros.
128 pagine, in b/n
ISBN 88-900972-0-5

€ 18,00
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Nell’architettura romana, le edicole colonnate a giorno – chiamate monopteroi da Vitruvio, il quale sicuramente mutua il termine dalla precettistica greca – occupano un posto di importanza certo non primaria, ma pur sempre di notevole interesse, poiché contribuiscono a gettare luce sui criteri e sulle finalità che guidavano i costruttori nella scelta delle forme edilizie. Questi piccoli edifici, infatti, appaiono variamente impiegati in impianti molto diversi fra loro, pubblici e privati: essi possono appartenere, ad esempio, a organismi vasti e complessi quali i macella, di solito in relazione con le attività commerciali che vi si svolgevano, ma possono anche costituire l’elemento dominante di un monumento funerario, assolvendo essenzialmente al compito di contenere statue.
Il presente lavoro esamina il molteplice utilizzo di queste edicole nell’Italia romana, proponendosi, da un lato, di indicare le ragioni che ne hanno di volta in volta motivato l’impiego, dall’altro, di scoprire ciò che può esservi di comune nelle loro svariate applicazioni. A tal fine sono state studiate anche le raffigurazioni di monopteroi nella pittura parietale, utili per integrare le informazioni fornite dalle testimonianze archeologiche.
Sandro De Maria, Shpresa Gjongecaj (a cura di)

Phoinike II

Rapporto preliminare sulla campagna di scavi e ricerche 2001
2003

formato 21 x 29,7 cm; ril. bros.
144 pagine, in b/n con tavola finale a colori
ISBN 88-900972-5-6

€ 20,00
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Il volume è destinato ad accogliere e rendere noti rapidamente alla comunità scientifica internazionale i primi bilanci dei lavori svolti e gli studi che derivano dalla Campagna di scavi e ricerche svoltasi a Phoinike nel 2001, in collaborazione fra il Dipartimento di Archeologia dell’Università di Bologna e l’Istituto Archeologico Albanese - Dipartimento di Antichità.

Tale volume raccoglie: uno studio sulle strutture del periodo romano di Phoinike insieme con la prima parte di una preziosa ricerca sistematica sulle fonti storiche e letterarie relative alla città, che proseguirà con il periodo tardoromano e bizantino; due saggi su materiali recuperati occasionalmente nella città in tempi passati, recuperi dovuti al paziente lavoro di Muzafer Korkuti e Shpresa Gjongecaj, la cui importanza suggerisce di renderli noti con rapidità. Molte sculture e oggetti della cultura materiale sono stati raccolti nel corso degli anni dagli abitanti dei villaggi vicini e il loro recupero acquista un valore del tutto particolare, sia pure considerando la perdita definitiva dei contesti e delle relazioni stratigrafiche.
Il volume inoltre raccoglie le nuove ricerche sul territorio della città – ricognizioni e esecuzione di documentazione – condotte dalla Missione nel giugno del 2002, anticipandone i risultati. In particolare: l’individuazione probabile di un sepolcreto d’età ellenistica, con stele iscritte, nei pressi dell’abitato moderno di Mesopotam, a conferma dell’esistenza di piccoli centri attorno alla città maggiore e costituenti le particelle minori del sistema del koinón. Sono stati censiti e documentati altri siti d’età ellenistica e romana gravitanti sulla città, a incremento delle conoscenze su quel rapporto di interazione fra città e chora di decisivo significato storico.
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